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REGIME FORFETTARIO 2019: ISTRUZIONI PER L’USO
Perché scegliere questo regime di tassazione se bisogna aprire la partita Iva?
Per chi si accinge ad iniziare un lavoro aprendo la Partita Iva, tra i differenti tipi di regimi fiscali, il regime forfettario rappresenta l’opzione più idonea e consigliata.
Cos’è il regime forfettario?
Il regime forfettario prevede delle notevoli semplificazioni contabili ed ai fini IVA. Può sostituire a determinate condizioni il regime ordinario ed è destinato agli operatori economici di dimensioni ridotte.
Con il regime forfettario, il reddito imponibile è determinato a forfait e l’imposta alla quale è assoggettato è unica e sostituisce quelle ordinarie. Alle imprese che vi aderiscono è data la possibilità di accedere a un regime contributivo opzionale. A differenza del precedente regime dei minimi, non è prevista una scadenza per il regime forfettario. A condizioni immutate infatti, continua a essere applicato a prescindere dall’anzianità di iscrizione e dall’età anagrafica del titolare.
Introdotto per la prima volta dalla legge di stabilità 2015, esso è stato modificato già dalla legge di stabilità 2016 e più di recente, in maniera significativa, dalla legge di stabilità 2019, con la disciplina della flat tax.
Le modifiche della Legge di Bilancio 2019
La Legge di Bilancio 2019 ha modificato il regime forfettario. In particolare ha determinato:
– l’aumento a 65.000 euro della soglia di ricavi/compensi che consente l’accesso al regime;
– l’eliminazione dei requisiti di accesso relativi al costo del personale e dei beni strumentali;
-la riformulazione di alcune cause esclusive riguardanti lo svolgimento di attività di lavoro dipendente e la detenzione di partecipazioni.
Il regime forfettario consente di applicare sul reddito un’unica imposta sostitutiva, con aliquota al 15% (5% per i primi 5 anni di attività), in sostituzione di quelle ordinariamente previste.
Dal 2020 sarà, invece, la volta dell’aliquota flat al 20% per imprenditori individuali e professionisti che, nell’anno precedente a quello di accesso, abbiano conseguito ricavi o percepito compensi, ragguagliati ad anno, compresi tra 65.001 e 100.000 euro.
I requisiti per accedere al regime forfettario 2019
Possono accedere al regime forfettario coloro che:
– iniziano una nuova attività di impresa, arte o professione e che presumono di conseguire ricavi o compensi non superiori a 65.000 euro;
– hanno già avviato un’attività se hanno conseguito ricavi/compensi sotto la soglia di 65.000 euro.
Se si esercitano più attività, contraddistinte da codici ATECO differenti, va considerata la somma dei ricavi/compensi relativi alle diverse attività esercitate.
Poiché il regime forfettario è un regime naturale, i contribuenti che già svolgono un’attività di impresa, arte o professione, vi accedono senza necessità di alcuna comunicazione.
Non possono accedere al regime forfetario i soggetti:
– che si avvalgono di regimi speciali ai fini IVA o di regimi forfettari di determinazione del reddito;
– non residenti con alcune eccezioni per i residenti UE o SEE;
– che effettuano, in via esclusiva o prevalente, operazioni di cessione di fabbricati o porzioni di fabbricato, di terreni edificabili o di mezzi di trasporto nuovi;
– che partecipano contemporaneamente a società di persone, associazioni professionali o imprese familiari, o che controllano direttamente o indirettamente S.r.l. o associazioni in partecipazione, che esercitano attività economiche direttamente o indirettamente riconducibili a quelle svolte dagli esercenti attività d’impresa arti o professioni;
– persone fisiche la cui attività sia esercitata prevalentemente nei confronti di datori di lavoro con i quali sono in corso rapporti di lavoro o erano intercorsi rapporti di lavoro nei due precedenti periodi d’imposta, ovvero nei confronti di soggetti direttamente o indirettamente riconducibili a tali datori di lavoro.
Il regime forfettario cessa di avere efficacia a partire dall’anno successivo a quello in cui si verifica una causa di esclusione.
Gli esoneri del regime forfettario 2019
Ai fini IVA, l’adozione del regime forfettario comporta una serie di semplificazioni, tra cui l’esonero dall’obbligo della fatturazione elettronica.
Restano fermi gli obblighi di numerazione e conservazione delle fatture di acquisto e delle bollette doganali, di certificazione dei corrispettivi, di integrazione delle fatture per le operazioni di cui risultano debitori di imposta (con indicazione di aliquota e relativa imposta).
Ai fini contabili, il regime forfettario esonera dagli obblighi di registrazione e tenuta delle scritture contabili. I contribuenti che lo adottano non applicano gli studi di settore e i parametri, non operano le ritenute alla fonte né subiscono le ritenute.
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